Cavalletta dei prati
Negli ultimi anni in varie zone collinari e pedecollinari dell'Emilia-Romagna, come in altre regioni italiane, sono state segnalate consistenti infestazioni di cavallette della specie Calliptamus italicus. Il fenomeno non è nuovo, si tratta infatti di un evento ciclico che quest’anno si verifica soprattutto nella fascia collinare e pedecollinare romagnola.
Le cause dell’aumento delle popolazioni di cavallette nelle aree collinari e pedo collinari sono dovute al progressivo abbandono dei terreni collinari, alla semplificazione delle rotazioni colturali e al sensibile aumento dei terreni messi a riposo o scarsamente lavorati o coltivati saltuariamente che creano ambienti ideali per la riproduzione delle cavallette. Agli effetti negativi dell’azione antropica vanno aggiunti quelli provocati dei cambiamenti legati al microclima locale come i lunghi periodi di siccità che stanno caratterizzando questo periodo.
Per questi motivi è possibile che le infestazioni di cavallette possano diventare un fattore ricorrente nelle nostre aree agricole per cui sarà necessario dotarsi anche di una strategia di medio e lungo termine che dovrà partire necessariamente da una sensibilizzazione degli operatori agricoli sulla necessità di gestire in modo diverso le aree collinari.
Con il coinvolgimento dei Comuni interessati e dei rappresentanti degli agricoltori, è già in corso una mappatura dei focolai di cavallette presenti sul territorio e, a partire dal prossimo autunno, verrà attuato un piano di interventi coordinato a livello regionale con l'obiettivo di contenere le infestazioni e limitare i danni che questi insetti possono arrecare alle colture.
- Cavallette: in riviera fenomeno rientrato, in collina danni economici.
Intervista a Massimo Bariselli, 4 agosto 2023 - Cavallette, a volte ritornano (2.19 MB)
(volantino informativo, luglio 2022) - Scheda tecnica per il riconoscimento dell'organismo nocivo
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